Artisti di strada

Manifesto degli Artisti di strada a cappello di Roma

la strada

MANIFESTO DEGLI ARTISTI DI STRADA ROMA “A CAPPELLO” – APRILE 2016

Ann Louise Amendolagine

Trovare soluzioni per l’arte di strada a cappello nel centro storico di Roma: questo è l’obiettivo per cui noi che svolgiamo un’attività culturale come artisti di strada a Roma “a cappello” – cioè a libera offerta – abbiamo deciso di incontrarci.

Abbiamo la convinzione che il disagio che viviamo nella nostra città, i tanti e continui ostacoli che quotidianamente vengono posti all’arte che liberamente offriamo alla gente, abbia come migliore risposta possibile quella di unirci e discutere insieme su cosa fare.

Vigili urbani e carabinieri applicano delle normative che sono chiaramente inadeguate, confuse e sembrano avere l’unico obiettivo di scoraggiare tutti coloro che fanno arte di strada a cappello in maniera corretta, con amore e dignità. Viene per esempio vietato l’uso di amplificazioni, anche quando queste vengono usate con rispetto ed attenzione; si costringe gli artisti ad esibirsi in postazioni fisse che sono in numero inadeguato e spesso sono impossibili da utilizzare, perché magari occupate dai banchi del mercato, oppure non illuminate o ancora lontane dal passaggio della gente; viene imposto ad ognuno di noi di indicare per iscritto al Comune la scelta di un solo luogo di spettacolo in tutto il centro storico, una “comunicazione” che però non dà alcun diritto ad esercitare e vincola l’artista a quell’unico luogo impedendo la sana circolazione degli esibizioni e il ricambio nelle piazze!

Viene così ostacolata l’arte di strada più nobile, quella che si muove in modo rispettoso ed ordinato, che ha alle spalle anni di ricerca e di cura: un attività culturale che porta il sorriso alla gente e valorizza i luoghi ove si svolge. Si finisce invece per favorire fenomeni ai margini dell’arte di strada, come ad esempio le attrazioni in serie diffuse su tutto il centro storico che non hanno nulla a che fare con l’espressione artistica e comunicano solo un’ombra sinistra di sfruttamento e racket.

La delibera sembra essere fatta volutamente male, tanto da risultare inapplicabile: questo consegna la sorte degli artisti all’arbitrio delle forze dell’ordine, fuori da ogni diritto e garanzia. Purtroppo le vessazioni e le ingiustizie sono ormai all’ordine del giorno, anche se con questo non vogliamo affermare che ogni vigile sia colpevole di abuso, anzi, i vigili spesso comprendono la nostra situazione, apprezzano la nostra arte e si rendono conto di quanto sia proprio l’attuale regolamento a determinare il caos che stiamo subendo.

A chi interessa il caos? Vale la pena riflettere sul fatto che la “delibera Gasperini” – così viene chiamata la Deliberazione Comunale n. 24 del anno 2012 che regolamenta l’arte di strada a Roma – porta in calce la firma di politici che poi sono stati quasi tutti inquisiti e condannati nell’ambito della cosiddetta inchiesta su “mafia capitale”. Nasce quindi, non a caso, da una politica corrotta che ha voluto disegnare il centro storico di Roma a propria immagine e somiglianza, ponendo le basi per sfiancare ed allontanare tutti coloro che fanno arte di strada con dignità e amore.

Qualcuno ha detto: <<Più c’è caos, meglio è… in Italia è così!>>. Però questa non è la scelta di noi artisti di strada per Roma, una delle più belle città nel mondo: noi infatti valorizziamo la socialità e la bellezza dei luoghi offrendo gratuitamente la nostra arte alla gente, creando momenti di condivisione emotiva tra persone di qualsiasi condizione sociale, età, credo religioso o politico, grado di istruzione, e raccogliamo in cambio solo le loro eventuali offerte… possiamo dire di essere gli antesignani del crowdfunding!

Non si tratta solo del diritto a svolgere un’attività culturale, antica e storica, di cui Roma è stata nel tempo uno dei teatri più importanti, ma si tratta di difendere un diritto che è di tutti i cittadini, perché la libera espressione nel luoghi pubblici e la sua condivisione è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana e che dovrebbe essere garantito da chi scrive e fa applicare le leggi.

Per questo ci incontriamo, per difendere ciò che amiamo a vantaggio di tutta la cittadinanza. Unendoci possiamo resistere e condividere la nostra esperienza e le nostre informazioni, il che ci consentirà per esempio di capire insieme quali azioni intraprendere quando subiamo vessazioni, come fare per ricorrere di fronte ad un verbale, quali misure adottare per protestare contro eventuali sanzioni ingiuste, e come rispondere attraverso una democratica azione di protesta collettiva.

Per questo stiamo lavorando ad una nuova proposta di delibera che in campagna elettorale verrà sottoposta a tutti i candidati sia alla carica di Consigliere sia a quella di Sindaco: si chiederà loro di prendere posizione chiaramente, firmando o meno in calce la nostra proposta e pronunciandosi o meno per l’abolizione della delibera n.24 del 2012 e per
l’approvazione in tempi brevi di un nuovo e più equo regolamento.

Grazie per il sostegno
L’assemblea degli artisti di strada Roma ‘a cappello’ 18 aprile, 2016

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COMITATO ROMANO DEGLI ARTISTI DI STRADA A CAPPELLO: NUOVA PROPOSTA DI REGOLAMENTO PER L’ARTE DI STRADA A CAPPELLO

arte di strada

L’ABSTRACT DELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO PER L’ARTE DI STRADA – GLI ELEMENTI PRINCIPALI PROPOSTI DAL COMITATO ROMANO ARTISTI DI STRADA A CAPPELLO (1 Gennaio 2017)

Principi generali

Roma Capitale riconosce nell’arte di strada una delle forme in cui si esplica il diritto fondamentale dell’essere umano alla libera espressione nei luoghi pubblici.
Roma Capitale riconosce inoltre la positività sociale dell’arte di strada, in quanto promotrice di armonia tra le persone e di miglioramento della qualità della vita, nonché come strumento di valorizzazione culoturale e turistica degli spazi pubblici e dei centri storici.

Definizione dell’arte di strada a cappello

Si considera arte di strada qualsiasi espressione artistica di senso compiuto che viene effettuata “su strada”, ovvero senza palchi, nei luoghi pubblici o in luoghi ad uso pubblico.
“A cappello”, è il termine con cui si indica l’antica usanza dell’artista di strada, contestualmente alla propria esibizione, di raccogliere in un contenitore di vario genere le offerte libere e spontanee del pubblico. La pratica del cappello, viene sempre effettuata contestualmente ad una performance artistica di senso compiuto e sopratutto senza alcuna forma di petulanza ed insistenza nel chiedere, né verbale né gestuale.
L’arte di strada a cappello, per essere tale, deve necessariamente essere espressione della creatività individuale di chi direttamente la esercita; ogni singola attrazione ha quindi gli elementi unici di originalità e vitalità legati all’unicità espressiva del singolo artista che, anche quando riprende moduli e forme artistiche già esistenti, lo fa attraverso un’interpretazione personale.
Sono invece da considerare del tutto estranee all’arte di strada a cappello le attrazioni costituite da kit di prodotti in serie e uguali tra loro che vengono utilizzati da più individui i quali si limitano ad indossarli, nel medesimo luogo o in alternanza o in luoghi diversi anche in contemporaneità.
A solo titolo indicativo le figure riconosciute come artisti di strada “a cappello”, che richiamano le antiche definizioni di giullare e saltimbanco, sono le seguenti: giocoliere, acrobata, ballerino, musicista e cantante, uomo/donna-orchestra, cantastorie, stornellatore, poeta, attore, burattinaio, trasformista, sagomature, marionettista, ventriloquo, clown, mimo, statua vivente, fachiro, mangiaspade, prestidigitatore, scultore di palloncini, bollista, madonnaro, trampoliere.

Tipologie di esibizioni

Si distinguono le seguenti tipologie di esbizioni, articolate secondo due discriminanti fondamentali:

  1. Emissione sonora:
    – esibizioni con emissione sonora
    – esibizioni prive di emissione sonora
  2. Modalità di relazione con il pubblico:
    – esibizioni a cerchio in cui il pubblico si ferma ad assistere alla performance formando un cerchio intorno all’artista;
    – esibizioni a passaggio in cui gli artisti si rivolgono ad un pubblico in movimento;
    – esibizioni a posteggia in cui gli artisti, sempre sul suolo pubblico, si rivolgono alle persone sedute ai tavoli esterni di bar, ristoranti e altre attività di ristorazione;
    . esibizioni itineranti in cui gli artisti non necessitano di uno spazio fisso e si muovono tra la gente facendo cappello in movimento.

Limiti di spazio e tempo delle esibizioni

Affinché le attività dei vari artisti non si ostacolino tra loro, le seguenti norme stabiliscono limiti di spazio e tempo delle esibizioni.

  1. In relazione allo spazio
    – Le esibizioni non devono sovrapporsi, ovvero devono mantenere una distanza minima di “rispetto” tra un punto di esibizione e un altro;
    – in caso di esibizioni con emissione sonora, tale distanza di rispetto va incrementata attraverso una valutazione pragmatica dell’impatto acustico generato da tali esibizioni.
  2. In relazione al tempo, la durata delle esibizioni è:
    -90 minuti per le esibizioni a passaggio
    – 40 minuti per le esibizioni a cerchio
    – 20 minuti davanti ad ogni singolo posto di ristorazione per le esibizioni a posteggia
    – in caso ci sia la necessità di stabilire un’alternanza tra artisti, a prescindere dalle tipologie d’esibizione, la durata massima comune è di 30 minuti.

Le attrezzature, i materiali e le strutture necessarie per lo svolgimento delle attività dell’arte di strada a vappello dovranno essere funzionali all’esibizione e tali da potere essere rimosse in brevissimo tempo al termine della stessa;
L’artista può essere sempre itinerante non essendo legato a postazioni fisse.

Gli orari in cui si possono effettuare esibizioni

Gli orari entro cui si possono effettuare esibizioni con emissione sonora sono:

Tra le h. 10.00 e le h. 22.00 nei periodi in cui non vige l’ora solare con una finestra di silenzio tra le h. 14.00 e le h. 15.00

Tra le h. 10.00 e le h. 23.00 nei periodi in cui vige l’ora legale con una finestra di silenzio tra le h. 14.00 e le h. 16.00

Le esibizioni totalmente prive di emissione sonora (statue viventi, mimo, madonnari, ecc.) possono effettuarsi senza dover osservare la pausa pomeridiana.
La durata dell’esibizione di un madonnaro non è soggetta ad alcuna tempistica prefissata e può durare anche più giorni. La tradizionale attività dei madonnari che segue i suoi disegni con gesso o altro materiale non permanente, rientra pienamente nell’arte di strada a cappello dal momento che essi fanno cappello e non possono mettere in vendita le proprie opere. Le esibizioni dei cosidetti madonnari, che prevedono l’esercizio di tecniche di disegno sul suolo, comportano l’utilizzazione di soli materiali che non danneggino la pavimentazione o il sedime né oggetti e persone presenti.

I limiti orari a cui devono attenersi le esibizioni degli artisti possono derogare da quanto stabilito dalle norme generali se le esibizioni

– sono effettuate all’interno di aree già impegnate da manifestazioni promosse o comunque già autorizzate dall’Amministrazione, e in questo caso potranno attenersi ai limiti orari previsti dalle manifestazioni stesse solo nella misura in cui questi esuberino i limiti orari generali; sono effettuate in aree di per loro regolamentate da orari specifici come ville e parchi, centri commerciali, fermate della metropolitana, isole pedonali straordinarie e periodiche.

Regolamentazione dell’emissione sonora

Ogni emissione sonora effettuata in un luogo pubblico è regolamentata secondo le norme legislative comunali (ovvero tramite misurazione dell’impatto sonoro a cura dell’A.R.P.A. mediante apposito fonometro) esecondo quelle nazionali vigenti in tema di disturbo della quiete pubblica. Nella pratica si farà riferimento necessariamente al buon senso, con cui si valuterà pragmaticamente come legittima o illeggittima l’intensità dell’emissione sonora di un’esibizione mettendola in relazione alla maggiore o minore ampiezza del luogo.

Le esibizioni non possono essere effettuate in luoghi in cui:

– ostacolino l’accesso alle abitazioni, locali commerciali, uffici, ecc.;
– ostacolino attività lavorative che devono operare in movimento nei luoghi pubblici, come ad esempio scarico e carico di merci in atto, raccolta delle immondizie, ecc;
– ostacolino la circolazione di veicoli;
– ostacolino il passaggio di pedoni;
– ostacolino lo svolgimento di manifestazioni o eventi di qualsiasi natura autorizzati dall’Amministrazione Pubblica;
– siano occupati da presidi delle forzedi sicurezza;
– la distanza dalle emergenze monumentali sia minore di 4 metri;

La distanza dai luoghi di culto, dalle scuole, dalle biblioteche e dai luoghi di studio o dalle strutture ospedaliere è tale da non provocare disturbo agli utenti di queste strutture, a causa dell’emissione acustica o per qualsiasi altro motivo fondato.

Secondo una tradizione molto antica, l’artista di strada può mettere a disposizione un prodotto del proprio ingegno come “ricordo” della propria esibizione (un cd, un dvd, un gadget, un’offerta libera, ecc.), distribuendolo in cambio di un’offerta libera.
Affinché questa usanza non generi ambiguità con l’attività commerciale si devono rispettare le seguenti norme:

– i prodotti “ricordo” da offrire possono essere esposti in vari modi tranne che su un apposito banchetto;
– l’offerta è tassativamente libera e quindi non può essere esposta l’indicazione di un costo fisso; può essere esposto altresì un suggerimento di offerta chesia però inequivocabilmente aperto ad una libera quantificazione, per esempio con formule come “contributo libero ed equo”;
– il prodotto “ricordo” può essere tale solo se è frutto dell’ingegno dell’artista ed è legato tematicamente all’esibizione effettuata.
– anche se le arti visive e artigianato itinerante sono connotate in senso artistico e performativo, sono da considerarsi forme particolari di commercio ambulante le attività di coloro che vendono i propri prodotti delle arti visive e artigianali itinerante mentre li producono: queste attività non rientrano nell’arte di strada a cappello ma seguiranno una propria specifica regolamentazione.

Le esibizioni di fuoco manterranno un’adeguata distanza minima di sicurezza dal pubblico, garantendo la presenza a portata di mano di una coperta ignifuga e di un estintore.

Nuovi spazi

L’Amministrazione pubblica si impegna costantemente nella ricerca e nella valorizzazione di nuovi spazi per l’arte di strada a cappello che offrano potenzialità ancora inespresse sia del Centro Storico sia degli altri quartieri, anche quelli più periferici: questo vale sia per gli spazi situati in luoghi pubblici, come piazze, ville, parchi, isole pedonali, mercati rionali, mercati artigianali, sia per le aree situate in luoghi privati ad uso pubblico l’Amministrazione Pubblica, in collaborazione con gli artisti interessati, si farà carico di concordare con le specifiche aziende responsabili spazi e tempi per l’esercizio dell’arte di strada a cappello. In particolare per l’arte di strada a cappello le aziende si impegneranno a sospendere il servizio di radio filodiffusione presente, determinando uno spazio di silenzio radiofonico, fatta eccezione per annunci e comunicati di servizio indispensabili.

Feste tradizionali romane

L’Amministrazione Pubblica garantisce che gli artisti di strada con le loro esibizioni oa cappello abbiano in ogni caso la possibilità di partecipare liberamente a quelle che sono le manifestazioni tradizionali romane, tra cui la Festa della Befana, la Festa de Noantri, la Festa dei santi Pietro e Paolo, la Festa della Tellina, la Festa di San Giovanni, il Carnevale, e le varie feste patronali e di quartiere.

Sportello di tutela della relazione tra arte di strada e territorio

L’Amministrazione Pubblica di Roma Capitale istituisce alla propria dipendenza uno “Sportello di tutela della relazione tra arte di strada e territorio” indicato per brevità con l’acronimo TRAST che ha come obiettivo la realizzazione di un rapporto di cooperazione positiva tra forze dell’ordine, artisti di strada e soggetti sociali interessati, quali residenti, commercianti, operatori turistici, associazioni culturali, ecc.

 

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